Ho chiuso il libro, piano, lentamente, completamente assorta nelle ultime parole. Ora fisso la copertina azzurra posteriore senza vederla, profilandone i bordi un pò sciupati con l’indice. Devo ripensare alla storia appena conclusasi, devo cercare di fermare più particolari possibili nella mia testa; ora o mai più. So già che comunque la maggior parte di quello che ora sto ancora gustando se ne andrà in punta dei piedi col passare del tempo. Non mi ricorderò più passaggi e dettagli, eppure sono proprio i dettagli a sancire la bellezza e la gloria di un romanzo; il modo in cui è scritto, l’abilità dello scrittore nel ricreare con parole inaspettate immagini morbide e vivide allo stesso momento. Perfino una storia banale può diventare meravigliosa se riesce a ricreare nella mente di chi legge un mondo scorrevole, facilmente interiorizzabile e umanamente avvincente o affascinante.
Nonostante la storia di questo libro mi abbia rapito (almeno da un certo punto in poi), sono contretta ad ammettere che il finale, gonfiato dalla suspance costantemente crescente, sia poi nettamente inferiore alle aspettative.
Tuttavia, non mi sento comunque in grado di etichettarlo come un libro scadente, come molti hanno fatto, delusi dalla conclusione dell’intreccio; la sua lettura è stata comunque piacevole e lo stile di Carlos Ruiz Zafòn è incredibilmente arguto e spettacolare, capace di descrivere ed evocare, oltre ai ben delineati personaggi, anche una Barcellona misteriosa, un pò malinconica, velata spesso dalle tinte tenui della pioggia autunnale, a volte accesa dai colori brillanti dello sfavillìo della passione.
In conclusione, è un libro che consiglio, anche solo per il fascino del sagace linguaggio e l’efficacia delle immagini dello scrittore.
Buona lettura,
Greta
Io l’ho trovato un gran bel libro!Inoltre mi ha fatto immaginare una Barcellona davvero diversa da quella che conosco.
descritta meravigliosamente oserei aggiungere!
Cercherò di leggerlo almeno per me fa con lui.
Grazie.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Contano le emozioni che un libro ci lascia,
se ci trasporta nel luogo descritto, nella storia…
se non ci fa annoiare di leggerlo… mi sembra che
“L’Ombra del vento” risponda per te a tutti questi
requisiti, è questo che conta, non le critiche altrui. E
spesso, le recensioni dei critici, ad esempio, non collimano
per niente con quello che pensano i lettori.
Baci, Lori.
Un libro ci arricchisce di emozioni, soprattutto quando la lettura è scorrevole e piacevole… Buon week-end di serenità!
Ho letto il libro qualche tempo fa, prima dell’apice del successo. L’ho trovato bello anche se il finale, è vero, ti lascia un pò così…
Eeeh purtroppo è l’unica pecca!
L’ho letto anni fa, me l’aveva prestato mia madre. A me è piaciuto molto, ma condivido con la tua recensione: l’unica pecca è il finale, lascia un po’ l’amaro in bocca. In generale però direi che è un gran bel libro.
Devi assolutamente leggere “Marina” e poi dai retta a me…il resto di Zafon perde la magia che ce’ in questi due libri che sono meravigliosi.
Anzi i ultimi tre che ha pubblicato secondo me sono di qualche
ghost-writer,non e’ nemeno lui che scrive. Una delusione per me che l’ho adorato con “L’ombra dell vento” e “Marina”
Recensione azzeccatissima la tua 😉
Ce l’ho a casa marina ma sai, quando finisci un libro hai sempre l’imbarazzo della scelta con tutti gli altri che vorresti leggere… Lo rimando ad un futuro spero prossimo 😛
Buona lettura di qualsiasi libro tu scelga allora ! 🙂